Classe 2004, nato e cresciuto a Mendrisio, Alessandro Maghetti è uno di quei giovani capaci di trasformare una passione in un percorso di crescita personale e sportiva. Oggi è tra i migliori talenti ticinesi dell’enduro MTB, disciplina che combina tecnica, resistenza e concentrazione assoluta, e che merita di farsi conoscere anche in Ticino. Dopo il liceo e un anno sabbatico (dedicato anche al militare come atleta d’élite con Swiss Olympic Card), Alessandro sta affrontando una stagione importante: quattro tappe del campionato del mondo già corse (Finale Ligure, Polonia, Pirenei, Austria), altre in arrivo nei circuiti mondiale e svizzero.
Alessandro porta in gara con orgoglio il Mendrisiotto e le realtà che lo sostengono, tra cui comal.ch. Lo abbiamo intervistato per conoscerlo meglio.
Quando hai capito che la mountain bike era qualcosa di più di una passione?
«Fin da bambino la bici è sempre stata presente, con i primi giri insieme a mio papà. Fino ai 16 anni era un passatempo: giocavo a calcio, ho provato anche l’atletica, il nuoto, tanti sport. Poi il calcio ha iniziato a starmi stretto e la bici a prendere sempre più spazio. Nel 2021 ho cominciato a dedicarmi davvero all’enduro, grazie anche al team e al supporto che ho trovato. Con Wild Horse, che conosco da sempre, abbiamo costruito un progetto serio: gare, sponsor, opportunità come quella con comal.ch.»
Cosa significa per te rappresentare il Mendrisiotto e le realtà che ti sostengono?
«È un grandissimo piacere. Essere alle gare, lontano da casa, e correre con la maglia che porta i loghi di chi mi supporta nella mia regione… mi fa sentire importante, preso in considerazione. Mi dà una carica enorme sapere che qualcuno crede in me.»
Hai un ricordo forte che porterai sempre con te?
«Tre anni fa un infortunio mi ha tenuto fermo per tre mesi. All’inizio ti abbatte, poi ti spinge a cambiare: ho rivisto il mio modo di allenarmi, mi sono ripreso e proprio dopo quell’infortunio ho ottenuto un risultato importante alla tappa svizzera di Airolo, qualificandomi al Trofeo delle Nazioni. Quelle sono esperienze che ti segnano davvero.»
Cosa provi quando gareggi o ti alleni?
«Soprattutto in discesa serve il cento per cento della concentrazione. Non puoi pensare ad altro, ed è questa la bellezza dello sport: ti immergi totalmente in quello che stai facendo, ti isoli dal resto.»
Ci sono luoghi che ti ispirano quando ti alleni?
«I sentieri di casa sono quelli a cui sei più legato, dove sei cresciuto e hai visto i tuoi progressi. Il Monte Generoso è sicuramente il mio posto del cuore: mi dà sempre qualcosa in più.»